Perdonad al poeta
desdoblado en gastrónomo... Mas quiero
que me digáis si allá (junto al puchero,
la fabada tal vez o la munyeta),
lograsteis decorar vuestros manteles
con blanco arroz y oscuro picadillo,
orondos huevos fritos con tomate,
el solemne aguacate
y el rubicundo plátano amarillo.
¿O por ser más sencillo,
el chicharrón de puerco con su masa,
dándole el brazo al siboney casabe
la mesa presidió de vuestra casa?
Y del bronco lechón el frágil cuero
dorado en púa ¿no alumbró algún día
bajo esos puros cielos españoles
el amable ostracismo? ¿Hallar pudisteis,
tal vez al cabo de mortal porfía,
en olas navegando,
en rubias olas de cerveza fría,
nuestros negros frijoles,
para los cuales toda gula es poca,
gordo tasajo y cristalina yuca,
de esa que llaman en Brasil mandioca?
El maíz, oro fino
en sagradas pepitas,
quizá vuestros ayunos
a perturbar con su riqueza vino.
El quimbombó africano,
cuya baba el limón corta y detiene,
¿no os suscitó el cubano
guiso de camarones,
o la tibia ensalada,
ante la cual espárragos ebúrneos,
según doctos varones,
según doctos varones en cocina,
según doctos varones no son nada?
Veo el arroz con pollo,
que es a la vez hispánico y criollo,
del cual es prima hermana
la famosa paella valenciana.
No me llaméis bellaco
si os hablo del ajiaco,
del cilíndrico ñame poderoso,
del boniato pastoso,
o de la calabaza femenina
y el fufú montañoso.
¡Basta! Os recuerdo el postre. Para eso
no más que el blanco queso,
el blanco queso que el montuno alaba,
en pareja con cascos de guayaba.
Y al final, buen remate a tanto diente,
una taza pequeña
de café carretero y bien caliente.
Perdonate il poeta
sdoppiato in gastronomo ... Sarebbe ben gradito
sapere se là (accanto al bollito,
forse lo stufato o chissà la munyeta* )
siete riusciti a decorare le vostre tovaglie
con bianco riso e tritato scurastro,
rotondeggianti uova fritte con pomodoro,
l'avocado glorioso
e la rubiconda banana di colore giallastro.
O per farlo più semplice
il cicciolo di maiale con la sua consistenza,
offrendo il braccio al Ciboney tapioca
la tavola primeggia nella vostra credenza?
E della rude porchetta, la fragile pelle
dorata a pois: Non vide la luce in qualche data
sotto quei puri cieli spagnoli
l’amabile ostilitá? Avete potuto trovare,
forse alla fine della testardaggine agitata,
in onde navigando,
in bionde onde di birra ghiacciata,
i nostri neri fagioli,
per i quali ogni gola é poca,
grasso tasajo * e cristallina manioca,
di questa che chiamano in Brasile mandioca?
Il mais, oro minuto,
in sacre pepite,
forse i vostri digiuni
a disturbare con la sua ricchezza è venuto.
Il quimbombo* africano,
la cui melva il limone taglia e ferma,
non vi ha proposto il cubano
lo stufato di gamberetti,
o l’insalata inerte,
davanti alla quale asparagi eburnei,
secondo uomini dotti,
secondo uomini dotti in cucina,
secondo uomini dotti, non sono niente?
Vedo il riso con pollo,
che é allo stesso tempo ispanico e creolo,
del quale é sorella
la valenciana famosa paella.
Non chiamatemi vigliacco,
se vi parlo del ajiaco*,
della cilindrica patata americana poderosa,
della patata dolce pastosa,
o della zucca femminile
e della polenta di manioca montagnosa.
Basta! Vi ricordo il dessert. Per ciò
solo il bianco formaggio,
il bianco formaggio che il montano lodava,
in coppia con caschi di guaiava.
E, infine, per un finale gaudente,
una tazza piccola
di caffè cubano e bollente.
N.d.T.
Munyeta: Piatto tipico Cubano, simile al nostro intingolo di fagioli.
Tasajo: Termine tipico Cubano per definire la carne di manzo salata e secca, tagliata a striscioline.
Quimbombo: Pianta tropicale dal frutto commestibile, originaria dell’Africa. Si caratterizza per il guscio verde e si cucina di solito con la carne.
Ajiaco: Zuppa tipica Cubana a base di pollo e patate,leggermente piccante. L'origine di questo nome risale alla popolazione precolombiana degli indios Taino che con il termine Aji chiamavano il peperoncino rosso.
Escribir comentario